martedì 17 gennaio 2012

La musica a corte (u.28)

La musica di corte nel rinascimento



Introduzione storica
Tra il '300 e il '400 importanti avvenimenti politici e culturali cambiarono il volto dell'Europa. E' proprio in questo periodo che si afferma infatti la cultura Umanista, che non pone più Dio al centro dell'universo ma l'uomo. Tutto questo fenomeno portò ad una rinascita culturale e sociale della civiltà cittadina che si evidenziò soprattutto tra la fine del '400 e nel '500; questo periodo prende il nome di Rinascimento.
La musica di corte
Nel Rinascimento la musica profana non solo ebbe piena dignità d'arte, ma acquistò un significato spirituale. Ma la musica profana fu soprattutto musica di corte, legata ad una nuova aristocrazia ricca e colta; fu in questo periodo che si sviluppò la figura del mecenate, ovvero colui che si circonda di artisti e li mantiene in cambio della loro presenza e dei loro servigi. Per tutto il Rinascimento le corti italiane furono il centro della vita musicale europea e il punto d'incontro per tutti i musicisti d'Europa,che allietavano con le loro composizioni, tutti i momenti salienti: feste banchetti, ricevimenti ,ecc…..


Gli strumenti musicali nel Rinascimento
Nel Rinascimento si è visto principalmente un notevole sviluppo della musica vocale, ma anche l'evoluzione di certi strumenti utilizzati nel medioevo; è infatti in questo periodo che strumenti sia a corda che a fiato si perfezionano e vanno a formare varie famiglie, nelle quali lo strumento è presente in varie dimensioni e timbri. Nel Rinascimento la scelta degli strumenti necessari all'esecuzione di un brano non era fatta in precedenza ma al momento dell'esecuzione,in base al luogo, al numero dei musicisti e agli strumenti a disposizione. Gli strumenti erano suddivisi in 3 classi: strumenti a fiato, a corda e a tastiera.  


Strumenti a fiato
Bassanello: strumento a fiato con canneggio cilindrico, ad ancia
doppia con 6 fori e una chiave (usato nel '500). 





Bombarda: strumento ligneo a fiato usato principalmente durante il periodo rinascimentale. Ha in genere 7 fori, l'ultimo dei quali è chiuso da una chiave, un corpo sottile e una forma concava.

Cornamusa: è costituito da una sacca di pelle di pecora alla quale una canna corta o un soffietto per l'insufflazione dell'aria e una o più canne sonore, ad ancia semplice o doppia. Uno dei tubi è munito di fori digitali e serve per eseguire la melodia; gli altri fungono da accompagnamento o bordone.

Cornetto: era costituito da un tubo di legno o avorio leggermente ricurvo, ricoperto di pelle o di pergamena, terminami con un'apertura a sezione ottagonale; erano presenti 6 fori e un bocchino separato.

Cromorno: strumento a fiato a forma ricurva, ad ancia incapsulata, con canna cilindrica e 6 o 7 fori.

Dulciana: detta anche dolciana è uno strumento di origine rinascimentale ad ancia doppia, antecedente al moderno fagotto.


Flauto dolce: è costituito in legno con imboccatura a becco. Una caratteristica
dei flauti molto grandi è la presenza di leve terminanti in un tampone di cuoio,
che hanno la funzione di otturare i fori lontani. Questo primo tipo di chiave era
detta 'aperta' per distinguerla da un altro tipo di chiave più recente detta 'chiusa'.



Flauto traverso: era di legno ed aveva una forma cilindrica ed era suddiviso
in quattro taglie che formavano una famiglia.

Racket: era formato da un cilindro di legno o avorio rivestito e forato internamente
da 9 o 10 canali paralleli, comunicanti con il primo canale. Il cannello e una parte
dell'ancia scompaiono all'interno di un pezzo d'avorio che serve come protezione;
10 o 13 fori esterni per le dita erano posti in corrispondenza dei canali interni.

Schryari: lo si può definire come una sorta di rudimentale fagotto.

Sordone: è ricavato da un unico pezzo di legno ed è munito di un foro laterale che gli serve da padiglione.
Trombone: è formato da due tubi rettilinei e paralleli, uniti fra loro alla
base da un altro tubo, quest'ultimo ripiegato e capace di scorrere sui primi
due. La coulisse e i tubi rettilinei formano infatti un tubo unico la cui
lunghezza può variare.


Strumenti a corda
Arpa: durante il Rinascimento, l'arpa, sul continente rimane diatonica, distinguendosi
così dalla piccole arpa gallese, che era cromatica già dal medioevo; nel XVI secolo si
arricchisce di numerose corde.


Cetra: strumento a corde pizzicate, formato da un fondo piatto e un manico allungato con corde metalliche doppie che avevano la caratteristica di essere legate nella parte inferiore non su una barra fissata alla tavola, ma sulla fascia inferiore.

Chitarra: diffusa nel XVI secolo con 4 corde, si arricchisce più tardi di
un'ulteriore corda.

Giga: strumento di origine medioevale a 3 o 4 corde; nel XVI secolo la giga si suddividerà in 4 strumenti di diverso registro: soprano, contralto, tenore e basso.

Lira da braccio: la lira da braccio aveva conservato la cavigliera
diritta dell'antica viella; essa era a forma di cuore ed era forata dai
piroli. La lira da braccio possedeva 5 corde di cui le due più gravi erano poste al di fuori dal manico e fungevano da bordoni.


Liuto: il liuto propriamente detto possiede una cassa a forma di mezza pera prolungatesi in un manico che termina con una cavigliera ad angolo retto. In origine il liuto possedeva 4 corde semplici e accordate per una successione di una quarta, una terza e ancora una quarta.
Verso il 1350 ogni corda verrà raddoppiata per rinforzare la sonorità. Nel 1400 circa
verrà introdotta una quinta corda, semplice; più tardi, nel 1500 verrà effettuata
l'ultima modifica, consistente nell'aggiunta di una sesta corda doppia.

Ribeca: generalmente ha 3 corde ed una forme molto simile al rabab arabo. Veniva suonata con un arco molto corto e a forma di vero arco.

Tromba marina: intorno al 1500 adotterà il pirolo laterale in luogo di quello frontale; nei decenni successivi, esso sarà dotato di un ponticello sempre più asimmetrico in luogo a quello di piedi uguali.

Vihuela: è uno strumento a corde pizzicate simile a una chitarra. Veniva suonato con un plettro, con un arco o anche con le dita. A partire dal XVI secolo verrà dotata di 5 corde doppie e una corda semplice con la stessa accordatura.
Viola (da braccio o da gamba): deriva dalla piccola viella e adotterà degli incavi a
semicerchio che sembra la dividano in due, e la cavigliera piegata all'indietro. La tavola
e il fondo sono leggermente convessi e circondati da filetti intarsiati lungo i fianchi;
la parte superiore della cassa è arrotondata e non a punta e le estremità degli incavi
semicircolari si prolungano a forma di becco. La viella da braccio possedeva 4 corde
mentre quella da braccio ne aveva 6 o 7.

Strumenti a tastiera
Clavicembalo: strumento a tastiera a corde pizzicate, con una cassa armonica a forma di arpa disposta orizzontalmente. Il suono è prodotto da un salterello munito di un becco di penna di corvo o di cuoio indurito che, azionato da un tasto, pizzicale corde tese sopra la cassa armonica.

Clavicordo: è costituito solitamente da una cassa armonica rettangolare, di limitate dimensioni, all'interno della quale sono tese le corde; il suono si ottiene percuotendo le corde con le lamine di ottone azionate dai tasti.

Organo: il suo complesso di canne era racchiuso in una cassa si legno posta sulla stessa tribuna e alle spalle dell'organista. Verso la fine del XV secolo vennero introdotte delle canne chiuse, della canne a forma conica capovolte, ed infine dei registri ad ancia.

Regale: tipo di organo portativi di dimensioni ridotte e formato di soli registri ad ancia. L'immagazzinamento e l'espulsione dell'aria verso le ance avviene per mezzo di due mantici sollevati e abbassati alternativamente da un aiutante che si trova di fronte all'esecutore.

Spinetta: varietà di clavicembalo di dimensioni ridotte, con un solo manuale, e
disponeva di un'unica corda per ogni tasto e, priva di gambe, veniva appoggiata
sopra un mobile.


Virginale: strumento affine alla spinetta e quindi al clavicembalo.
Strutturalmente si differenzia dalla spinetta per la cassa rettangolare, per
la disposizione della tastiera e delle corde, leggermente oblique.

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