giovedì 29 marzo 2012

I gruppi sanguigni

Le agglutinine e gli antigeni del sangue pongono delle barriere alle trasfusioni di sangue tra persone di gruppi diversi. In particolare:
  • Gruppo 0 Rh-: Data l'assenza di antigeni sui globuli rossi e l'assenza del fattore Rhesus, questo tipo di sangue può essere donato a persone di qualunque gruppo sanguigno.
  • Gruppo 0 Rh+: Il fattore Rhesus positivo limita la donazione di questo tipo di sangue solamente a persone con fattore Rhesus +, indipendentemente dal gruppo sanguigno.Le persone con questo gruppo sanguigno possono ricevere sangue solo di gruppo 0 (Rh+ o Rh-).
  • Gruppo A Rh-: La presenza dell'antigene A rende possibile la donazione di questo sangue a persone di gruppo A o AB.Chi avesse questo gruppo sanguigno,data la presenza dell'agglutinina beta nel plasma, potrà ricevere sangue solo da persone di gruppo A- o 0-
  • Gruppo A Rh+: Può donare sangue a persone A+ od AB+ e riceverne da 0+, 0-, A+ ed A-
  • Gruppo B Rh-: La presenza dell'antigene B porta questo sangue ad essere donabile solo a persone di gruppo B ed AB. La presenza dell'agglutinina alfa nel plasma fa sì che individui con questo tipo di sangue possano riceverne solo da persone di gruppo 0- o B-
  • Gruppo B Rh+: Può donare sangue a B+ ed AB+, e riceverne da 0 e B indipendentemente dal fattore Rhesus.
  • Gruppo AB Rh-: Può donare sangue solamente a persone di gruppo AB, data la presenza di ambo gli antigeni sui globuli rossi. L'assenza di agglutinine permette a chi possiede sangue di questo gruppo di riceverne da tutti i gruppi con fattore Rhesus negativo.
  • Gruppo AB Rh+: Può donare sangue solamente ad individui con sangue AB+ ma può riceverne da tutti i gruppi, indipendentemente dal fattore Rhesus.
La conoscenza del fattore Rhesus (Rh) (che indica col più o col meno la sua presenza o assenza nel gruppo sanguigno) è un'altra cosa importantissima ai fini della compatibilità.
In base ai risultati dei lunghi studi condotti si è determinato che:






Videoclip

Il videoclip è un breve filmato prodotto a scopo promozionale per un brano musicale, solitamente una canzone presente in tutta la lunghezza del video. I videoclip utilizzano differenti forme stilistiche ed espressive per commentare visivamente il brano musicale: molti di essi si compongono della semplice riproduzione filmica del cantante o del gruppo musicale che eseguono il brano; altri creano minifilm con trama oppure non narrativi e si possono avvalere di sequenze animate o di immagini documentaristiche. 


Vari tipi di videoclip

Video storie:
i video più frequenti sono senz'altro quelli narrativi, cioè che raccontano una storia, non necessariamente quella esposta dal testo della canzone. 




Video concerti:
altro caso molto frequente è quello di video che ci mostrano il cantante in concerto o in sala di registrazione, la situazione illustrata apparentemente è realistica.





Video elettronici
un tipo di videoclip interessante, ma più raro, è quello che si basa interamente su effetti elettronici, senza necessariamente seguire un filo narrativo logico.




Video film:
quando la canzone presenta fa parte della colonna sonora di un film, allora sono le immagini di quest'ultimo a costituire l'ossatura del videoclip.






Video cartoon:
cartoni animati e videoclip è un connubio che si realizza abbastanza spesso. In questi casi è facile che il cartone sia di tipo sperimentale e applichi tecniche grafiche e narrative originali.




Pubblicità

Con il termine pubblicità si intende quella forma di comunicazione a pagamento, diffusa su iniziativa di operatori economici (attraverso mezzi come la televisione, la radio, i giornali, le affissioni, la posta, Internet), che tende in modo intenzionale e sistematico a influenzare gli atteggiamenti e le scelte degli individui in relazione al consumo di beni e all’utilizzo di servizi.

Il target è il bersaglio (destinatario) della comunicazione pubblicitaria.
Si differenzia in due tipi:
  • target di marketing che risponde alla domanda "a chi devo vendere?"
  • target di comunicazione che risponde alla domanda "a chi devo comunicare?".

Fra tutte le possibili classificazioni della pubblicità forse quella più semplice e basilare è la classificazione in relazione al fine ultimo profit/non profit (e cioè se la réclame è più o meno a scopo di lucro):
  • Pubblicità commerciale: è quella volta a reclamizzare un prodotto di mercato (o comunque la ditta che lo produce). È la forma di pubblicità più diffusa.
  • Pubblicità sociale: è quella volta a promuovere finalità socialmente rilevanti.
  • Advocacy advertising: è quella volta a promuovere un consenso relativamente a tematiche su cui esiste una divergenza di opinioni.
  • Pubblicità pubblica: è quella impiegata dallo Stato o dalla Pubblica Amministrazione volta a comunicare informazioni relative ai diritti e ai doveri dei cittadini.
  • Propaganda politica: è quella volta a reclamizzare un partito o un'idea politica.
  • Ovviamente esistono molte altre classificazioni, che non necessariamente si escludono a vicenda. Si può andare da classificazioni molto generiche come ad esempio quella in relazione al tipo di medium che veicola la réclame (radio, televisione, cinema, giornali, periodici, affissioni, Internet) fino a classificazioni piuttosto specifiche come ad esempio quelle in relazione al tipo di target (ossia il destinatario).


Musica e cinema

Per diverso tempo suono e immagine sono stati considerati due aspetti distinti della struttura di un film. In realtà queste due componenti interagiscono fra loro modificandosi ed influenzandosi a vicenda.


SUONO DIEGETICO e SUONO EXTRADIEGETICO. 

-il suono diegetico è quello che appartiene alla vicenda del film, come il dialogo fra due personaggio;
-il suono extradiegetico è quello che non appartiene direttamente alla vicenda del film, come quando due personaggi si innamorano su un'isola deserta.






In questa sequenza la musica èdiegetica, appartiene cioè alla storia. Un’orchestra sta suonando mentre un gruppo di ragazzi ballano sul palco scenico.

In questa sequenza invece la musica è extradiegetica: i due protagonisti sono da soli sulla prua della nave: noi spettatori sentiamo l’accompagnamento musicale, il cui scopo è quello di “caricare” di emozioni la scena, ma i personaggi no.

giovedì 22 marzo 2012

Musica e opere


Per musiche di scena (o musica incidentale) si intende l'insieme dei brani musicali che, in uno spettacolo di teatro di parola, contribuiscono, come la scenografie, i costumi e l'illuminotecnica a vivificare emotivamente l'espressione drammaturgica, integrandosi fra loro e con la recitazione degli attori.
Esiste una precisa distinzione fra la musica di scena e quella che si può trovare in uno spettacolo di teatro musicale, e cioè in un'opera lirica, in un'operetta o in un musical. In questi casi, infatti, l'azione scenica viene, di norma, portata avanti da una strettissima integrazione tra recitazione e musica (espressa il più delle volte attraverso le modalità del canto o della danza), mentre nel caso della musica composta per il teatro (e "quindi la musica di scena" propriamente detta) questa interviene quasi sempre senza interferire sugli sviluppi della vicenda, andandosi a sovrapporre alla recitazione come sottofondo, creando cesure fra una scena e l'altra oppure commentando (anche come pezzo solistico e/o corale) la situazione drammatica.
I confini fra i generi musicali sono ovviamente imprecisi e in alcuni casi molto indefiniti. Nel caso di uno dei massimi compositori teatrali del '900, il tedesco Kurt Weill collaboratore di Bertolt Brecht, spesso le sue opere vengono ascritte da alcuni nel campo delle musiche di scena mentre, forse, almeno nel caso de "L'Opera da tre soldi" (il frutto più famoso della collaborazione dei due), bisognerebbe parlare di "teatro musicale".
In questo senso il discorso sul rapporto fra musica e teatro è molto difficile, soprattutto qualora ci si riferisca a un passato molto lontano. Fin dall'antichità il legame fra le due arti è strettissimo, basti pensare alle origini, alla tragedia greca, in cui, com'è noto, l'elemento musicale aveva una grande importanza. In questa sede, anche per restare sul preciso argomento "musica di scena", conviene affrontare solo i casi in cui non si possa rischiare la confusione tra la voce in oggetto e il "teatro musicale".